Smetto quando voglio Masterclass: trama e recensione
Smetto quando voglio - Masterclass arriva al cinema dal 2 febbraio 2017 con Edoardo Leo. Scopri trama, recensione e trailer.
Smetto quando voglio – Masterclass è il sequel del primo film, parte della trilogia di Sydney Sibilia con Edoardo Leo, e sarà nei grandi schermi italiani a partire da giovedì 2 febbraio 2017. La storia non segue quella del primo film, ma piuttosto la amplia con una trama più ricca, più epica, più pericolosa, piena di complicazioni che sembrano propedeutiche all’uscita del terzo film (che è già stato girato e di cui vedremo qualche scena nel finale). Di seguito trama, recensione e trailer.
Smetto quando voglio – Masterclass: trama
Pietro e la sua banda di nerd ritorna al lavoro. Per sopravvivere Pietro Zinni e i suoi colleghi avevano lavorato alla creazione di una straordinaria droga legale diventando poi dei criminali, adesso è proprio la legge ad aver bisogno di loro. In cambio di una fedina penale nuova e intonsa, l’ispettore Paola Coletti chiede al detenuto Zinni di rimettere su la sua vecchia banda e di collaborare in segreto con la polizia creando una task force al suo servizio che entri in azione per fermare il dilagare delle smart drugs. Il neurobiologo, il chimico, l’economista, l’archeologo, l’antropologo e i latinisti si ritroveranno dalla parte dei criminali, ma per portare a termine questa nuova missione dovranno aggiungere nuove menti alla banda riportando in Italia nuove reclute tra i tanti “cervelli in fuga” all’estero. La banda criminale più colta del mondo dovrà affrontare imprevisti di ogni genere e nemici sempre più cattivi e tra incidenti, inseguimenti, esplosioni …
Smetto quando voglio – Masterclass: recensione
Come è tradizione per i sequel, anche Smetto quando voglio – Masterclass vede come protagonista una banda più ampia che ha un compito simile al precedente ma più complicato. Anche la storia si evolve, si arricchisce di mezzi (le moto del terzo Reich) e approfondisce gli inganni di Pietro alla moglie (molto bella l’idea di segnare il tempo della storia con l’avanzare della gravidanza della moglie di Pietro). La pellicola che contiene una miscellanea di tutti questi elementi non risulta per nulla ripetitiva e sembra essere unio dei pochi casi in cui un sequel supera il primo film della serie.
Le personalità e i caratteri dei personaggi vengono potenziate forse grazie al cambio alla sceneggiatura, con Luigi Di Capua e Francesca Manieri al posto di Valerio Attanasio e Andrea Garello. L’ensemble di attori risulta selezionato con cura certosina ed è proprio agli attori che va il merito di quest’unione così riuscita tra stupidità e genialità, tra l’eroismo di un intelletto nerd e l’idiozia più profonda. In Smetto quando voglio – Masterclass c’è l’inferno dell’essere intelligenti, il che poi è il filo conduttore delle vicende della saga dei ricercatori prestati al crimine, Una costante che emerge da ogni scena e dà ritmo alla narrazione. Insomma una “commedia d’azione” con inseguimenti, equivoci e assalti ai treni e cose simili animata nel profondo da personaggi contrastanti e con modi di fare unici e mai visti prima. Ecco la vera ricchezza di questo film.