Meeting Rimini 2016: il messaggio augurale di Papa Francesco

Oggi all’apertura della 37° edizione del Meeting per l’amicizia fra i popoli a Rimini, Papa Francesco ha inviato un messaggio augurale. Leggi i punti salienti.

Oggi all’apertura della 37° edizione del Meeting per l’amicizia fra i popoli a Rimini Papa Francesco ha inviato un messaggio a firma del cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato.

L’appello del Papa è quello rivolto non solo ai partecipanti del Meeting ma all’intero popolo cristiano è quello di “non avere paura dell’altro … C’è una parola che non dobbiamo mai stancarci di ripetere e soprattutto di testimoniare: dialogo”. Riportiamo alcuni passi del discorso del Pontefice che è possibile leggere la versione integrale sul sito del Meeting di Rimini.

Di fronte alle minacce alla pace e alla sicurezza dei popoli e delle nazioni, siamo chiamati a prendere coscienza che è innanzitutto un’insicurezza esistenziale che ci fa avere paura dell’altro, come se fosse un nostro antagonista che ci toglie spazio vitale e oltrepassa i confini che ci siamo costruiti…. Di fronte al cambiamento d’epoca in cui tutti siamo coinvolti chi può pensare di salvarsi da solo e con le proprie forze? È la presunzione che sta all’origine di ogni conflitto tra gli uomini.

Nel messaggio il Santo Padre fa anche riferimento al tema fulcro dell’edizione della manifestazione di quest’anno:

“Tu sei un bene per me” è coraggioso. Infatti, ci vuole coraggio per affermare ciò, mentre tanti aspetti della realtà che ci circonda sembrano condurre in senso opposto. Troppe volte si cede alla tentazione di chiudersi nell’orizzonte ristretto dei propri interessi, così che gli altri diventano qualcosa di superfluo, o peggio ancora un fastidio, un ostacolo. Ma questo non è conforme alla nostra natura: fin da bambini noi scopriamo la bellezza del legame fra gli esseri umani, impariamo a incontrare l’altro, riconoscendolo e rispettandolo come interlocutore e come fratello, perché figlio del comune Padre che è nei cieli. Invece l’individualismo allontana dalle persone, ne coglie soprattutto i limiti e i difetti, indebolendo il desiderio e la capacità di una convivenza in cui ciascuno possa essere libero e felice in compagnia degli altri con la ricchezza delle loro diversità.

E continua:

C’è una parola che non dobbiamo mai stancarci di ripetere e soprattutto di testimoniare: dialogo. Scopriremo che aprirci agli altri – sottolinea Francesco – non impoverisce il nostro sguardo, ma ci rende più ricchi perché ci fa riconoscere la verità dell’altro, l’importanza della sua esperienza e il retroterra di quello che dice, anche quando si nasconde dietro atteggiamenti e scelte che non condividiamo.

In un altro dei passaggi fondamentali del messaggio Papa Bergoglio incoraggia il popolo cristiano alla personale testimonianza creativa, ricordando l’insegnamento di Don Giussani:

Lo sguardo cristiano vibra di un impeto che lo rende capace di esaltare tutto il bene che c’è in tutto ciò che si incontra, in quanto glielo fa riconoscere partecipe di quel disegno la cui attuazione sarà compiuta nell’eternità e che in Cristo ci è stato rivelato.

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