Intervista esclusiva a Tony Succar sul progetto ‘Unity: a Latin Tribute to Michael Jackson’
Tony Succar ci racconta in esclusiva del suo progetto per rendere omaggio al Re del Pop, fondendo i suoi più grandi successi con i ritmi latini.
Tony Succar, giovane musicista e produttore, ha ideato un progetto per rendere omaggio al compianto Michael Jackson, fondendo i suoi più grandi successi con la musica latina. Nasce così ‘Unity: a Latin Tribute to Michael Jackson’, un album pieno di passione per la musica, per le origini latine ed ovviamente per l’indimenticabile Re del Pop.
In attesa dell’uscita del primo singolo ‘Want you back’ tra pochissimo e dell’intero album il prossimo autunno, Cube Magazine ha avuto il piacere di fare un’intensa ed esclusiva chiaccherata con Tony Succar su Michael Jackson, il progetto ‘Unity’ e tanto altro. Ecco cosa ci ha raccontato.
1. Salve Tony. Parliamo un pò di te: sei peruviano, ma cresciuto a Miami. Quanto questo ambiente multiculturale ha influito sulla tua crescita artistica?
Tony Succar: “Ciao Annalisa, prima di tutto voglio dire che è un piacere essere qui e voglio ringraziare Cube Magazine per l’interesse verso il progetto ‘Unity: a Latin Tribute to Michael Jackson’.
Sono nato in Perù e mi sono trasferito a Miami, Florida, all’età di 3 anni. Sono fortunato perché sono nato in una famiglia musicale: mia mamma è una cantante, papà un pianista, la nonna una cantante, il bisnonno era un maestro di violino e compositore e la lista potrebbe andare avanti ancora. I miei genitori suonavano musica folkloristica peruviana e ho ascoltato questo stile musicale da quando sono nato. Il primo strumento che ho preso in mano ed ho iniziato a suonare è stato il cajon, strumento a percussioni folkloristico a forma di scatola, che è molto presente in questo album tributo. Mi sono davvero divertito a fondere elementi musicali diversi, credo fermamente che facendo questo si possano creare freschi e ricchi sound.
Crescendo a Miami ho conosciuto molte culture. È stata una benedizione per me, specialmente durante la scuola. Ho studiato jazz al FIU (Florida International University n.d.r.) e durante i miei anni di scuola ho passato tantissime ore a suonare con studenti diversi e ho imparato molto dal loro background musicale: cubani, portoricani, colombiani, peruviani, venezuelani, dominicani, indiani, giapponesi, cinesi. Impari che ogni paese ha molti stili di musica che includono i propri strumenti folkloristici ed arrangiamenti unici. Ogni paese è un viaggio musicale a sé. Ho provato a imparare quanto più potessi dai miei compagni. Imparare dalle loro culture per scoprire nuovi modi per fondere elementi differenti insieme alla mia ispirazione musicale.”
2. Quanto Michael Jackson ha ispirato la tua vita artistica?
TS: “Michael Jackson ha creato la Colonna Sonora della mia vita. Non c’è canzone di Michael che non abbia penetrato la mia anima. Le sue abilità vocali, la perfezione della sua musica, le sue composizioni ispirate, le emozioni dietro le sue performance, il suo modo di ballare, la sue energia sul palco, tutto di Michael è sempre stato al top del suo potenziale. Questo mi ha sempre colpito, come una persona possa fare così tanto e in modo così perfetto. Michael ha davvero sacrificato la sua vita per la musica. Ha lavorato sodo e con grande dedizione per portare al mondo qualcosa che fosse più che straordinaria.
Mi sforzo e lavoro sodo per offrire sempre esperienze musicali che vadano ben oltre. Ovviamente, non sono neanche vicino al livello di Michael Jackson, ma provo a seguire le sue orme. Michael amava i suoi fans e dava loro sempre il meglio di sé. Voglio fare lo stesso.
Posso andare avanti per giorni, settimane, mesi, a parlare di quanto ammiri la sua musica. Posso anche continuare a parlare di quanto ammiri i Jackson e tutti i geni che hanno lavorato con loro: musicisti, produttori, Quincy Jones, Bruce Swedien, Seidah Garrett e altri ancora. Ma c’è una cosa che voglio sottolineare: l’immenso impatto che i messaggi di Michael hanno avuto sulla mia vita. Le sue odi all’amore, al rispetto, alla riflessione, alla coscienza della Terra e all’unità mi hanno ispirato e hanno cambiato la mia vita per sempre. L’eredità che Michael ci ha lasciato la conservo e intendo rispecchiarla per tutta la vita.”
3. Quali sono, oltre a Michael Jackson, gli artisti che hanno influenzato la tua musica e la tua arte?
TA: “Ci sono molti altri artisti che mi hanno ispirato, troppi per nominarli in una sola intervista. Stevie Wonder per esempio, un genio! Le sue melodie, armonie, il suo talento… tutto di Stevie è sorprendente. Quincy Jones, naturalmente, la perfezione nelle sue produzioni, la sua conoscenza di così diversi stili musicali, il gusto che ha è qualcosa che va ben oltre.
Ovviamente, tutti gli artisti latini là fuori da Benny More e Celia Cruz a Marc Anthony. Artisti di musica folk dal Perù, come Eva Ayllon e Peru Negro.
Un artista che mi ha ispirato moltissimo è Tito Puente. Posso anche andare avanti per giorni a parlare di lui. Guardarlo e ascoltarlo esibirsi mi ha convinto a diventare un percussionista. Il modo in cui ha creato suoni con i timbales (strumenti musicali a percussione n.d.r.), e il suo modo di scrivere musica, è quello che mi ha ispirato. Ho provato a seguire i suoi passi e diversificare le mie abilità come musicista, compositore, arrangiatore, leader di band e imprenditore.”
4. Parliamo di ‘Unity: a Latin Trubute to Michael Jackson’. Questo progetto ripercorre la vita di Michael Jackson tramite i suoi più grandi successi; artisticamente, qual è l’aspetto del Re del Pop che ti ha colpito maggiormente e che più conservi come insegnamento?
TS: “Il mio obiettivo con l’album è stato quello di incarnare l’essenza di Michael concentrando questo tributo sul suo stesso messaggio di unità, ampliandolo con l’ interpretazione della sua musica in un nuovo modo; modo in cui mi ritrovo pienamente avendo un DNA latino. Ho semplicemente dovuto farlo bene!
Ho formato il team per il progetto, uno schieramento di persone incredibilmente talentuose che amano Michael e adorano e proteggono la sua eredità tanto quanto faccio io. Siamo tutti una grande famiglia ora, incentrata sull’abbracciare il suo messaggio e mostrare al mondo quanto ancora siano importanti la musica e lo spirito di Michael per tutti noi.
La missione di questo progetto è onorare l’eredità di Michael Jackson, il Re del Pop, rimanendo fedeli alla sua essenza artistica, eccellenza e musica. Cerchiamo di unire tutti gli esseri umani. Prevedendo un imminente futuro, il nostro scopo è quello di garantire che le barriere immaginarie e i confini che esistono tra le persone ed i paesi vengano cancellate, permettendo di presentarci come un solo mondo che tratta i suoi abitanti nel modo in cui Michael aveva immaginato.”
5. In base a cosa hai scelto le canzoni presenti in ‘Unity’?
TS: “Non posso ancora rivelare la tracklist, ma ti darò un’idea del perchè ho scelto queste canzoni in particolare. I suoi messaggi, i messaggi di Michael… le canzoni che parlano della coscienza della Terra, dell’amore, del no al razzismo, del no all’abuso, canzoni che parlano di auto-riflessione e cambiamento per il meglio. Queste sono le canzoni che ho voluto includere nel suo tributo, questa è l’eredità che si è lasciato alle spalle, la lezione che sta cercando di insegnare a tutti noi.”
6. A quale canzone dell’album sei più legato e perchè?
TS: “E’ molto difficile dirti qual è la mia canzone preferita dell’album. Ognuna l’ho trattata in un modo speciale, e ci ho messo dentro tutto il cuore, musicalmente parlando, così come emotivamente. Ho però una canzone che emerge tra le altre, questo perchè va profondamente nelle mie radici. Non posso dirti quale, perchè non posso ancora annunciarlo,ma presto lo scoprirete. E credimi, quando ascolterete la canzone, saprete subito perchè!”
7. Dal video trailer abbiamo potuto ascoltare un assaggio dell’album con una ‘ABC’ dei Jackson Five in versione Salsa. Quali stili musicali latini sono presenti nel disco?
TS: “La maggior parte dell’album è guidato dal ritmo della salsa tropicale, ma ci sono molti altri stili latini racchiusi in questo disco. Alcuni dei quali includono la Bomba da Puerto Rico, Guaguanco e Bembe da Cuba, e Lando dal Perù. Alcuni di questi stili hanno forti radici africane. Il suono innovativo di questo disco si trova tra la fusione di questi stili e la musica di Michael, che era a sua volta già stata influenzata dalla cultura musicale africana. Soul, funk, jazz, motown risalgono tutte a radici africane. Per questo che credo che la musica latina e la musica di Michael si incastrino in maniera così incredibile.”
8. Com’è stato lavorare con altri artisti come Tito Nieves, India, Obie Bermúdez e Jennifer Peña?
TS: “Lavorare con questi artisti è stata una vera benedizione di Dio. Prima di tutto, sono un fan della loro musica e del loro talento. Sono cresciuto ascoltando la loro musica, ognuno di loro ha influenzato la mia carriera musicale durante la mia educazione. Non avrei mai pensato che sarei stato in grado di collaborare con loro, specialmente a una così giovane età. Quando ho saputo che volevano partecipare all’album, sono “caduto all’indietro” ogni volta. E’ stato come un sogno diventato realtà per me.
Registrare in studio con loro è stata un’esperienza elettrizzante. Non solo il loro talento va ben oltre, ma cosa più importante, la passione e l’emozione che mettono nella loro professione è quello che li rende unici. Ho imparato molto da loro.
La parte più emozionante del lavorare con questi artisti è che ho potuto conoscerli personalmente e diventare loro amico. Tutti loro sono meravigliosi esseri umani, sono estremamente umili. Questo è il bello del progetto. Siamo tutti umili, condividiamo la stessa passione per Michael Jackson, per il suo messaggio, per la sua eredità. Non abbiamo mai pensato egoisticamente a noi stessi, era tutto incentrato sulla musica, sul lavorare come una squadra, sul dare e garantire il meglio delle nostre abilità per dare vita a questo fantastico progetto.”
9. Dopo l’uscita dell’album, quali sono i tuoi progetti?
TS: “Ho molte idee e progetti, ma tutto richiede tempo e mi piace dare sempre la più alta qualità possibile. Preferisco sempre la qualità alla quantità. E’ semplicemente il modo in cui sono fatto. So per certo che questo progetto andrà avanti per molto tempo, ho tanti piani. Non sarà solo un album, mi piace descriverlo più come un’esperienza. Fa tutto parte della sorpresa, quindi non svelerò ancora niente, ma restate sintonizzati per gli aggiornamenti!!”
10. Presenterai ‘Unity: a Latin Tribute to Michael Jackson’ anche in Italia?
TS: “SICURAMENTE SI’! Muoio dalla voglia venire in Italia! Non ci sono mai stato! Ci piacerebbe esibirci con il ‘Michael Jackson Tribute Show’ per tutti voi!
Potete aiutarci a farlo, questo progetto è totalmente indipendente. Non ci sono gigantesche società o macchine di marketing al lavoro dietro, a mettere annunci dappertutto ecc. C’è solo il duro lavoro di squadra del “team Unity”, un lavoro diligente giorno per giorno, per fare in modo che la notizia si diffonda in tutto il mondo.
Stiamo crescendo ad un ritmo accelerato, grazie al supporto di tutti voi. Senza di voi, questo non sarebbe possibile.”
Grazie Tony