Intervista ai Marcomale, che presentano il nuovo album ‘Paradiso Verticale’

Cube Magazine ha avuto occasione di incontrare la band fiorentina dei Marcomale, che in questi giorni sta promuovendo il nuovo album 'Paradiso Verticale'.

 

Cube Magazine ha avuto occasione di incontrare la band fiorentina dei Marcomale, che in questi giorni sta promuovendo il nuovo singolo ‘Libero’, che anticipa l’uscita del nuovo album. Nel nuovo disco sono presenti, oltre a 7 inediti, anche una cover di ‘Rain’, storico pezzo dei The Cult.
I Marcomale sono nati di recente, ma i componenti – Ivan Casale alla voce, Lorenzo Pierini alle chitarre, Claudio Romagnoli chitarre e tastiere, Alberto Donatini al basso e Marco Confetti alla batteria – vengono tutti da esperienze più che decennali.

Cube Magazine: Ciao Ragazzi, innanzitutto complimenti per il singolo, ‘Libero’. La prima domanda è proprio legata a questo: quale motivo vi ha spinto a scegliere questo, tra i sette inediti presenti nell’album, da fare uscire come singolo?
Marcomale: “Abbiamo scelto Libero perché, secondo noi, rappresenta in pieno lo stile Marcomale, l’unione di suoni prettamente elettronici e digitali con quello più rock e crudo delle chitarre distorte unito ad un testo che affronta delle tematiche sociali che purtroppo sono sempre più presenti, l’arroganza dei potenti, l’incapacità di chi ci governa di risolvere i mille problemi che affliggono le persone “comuni””.

CM: Prima di ‘Libero’, è uscito ‘Rain’, cover dello storico brano del 1985 dei The Cult. Quale legame avete con questo brano? E cosa vi ha portato a farne una cover?
M: “‘Rain’, di cui abbiamo girato il video a Londra, disponibile sul nostro canale Youtube, fa parte dei nostri ascolti adolescenziali ed ha rappresentato per noi una sorta di banco di prova nello sviluppare uno stile che ci appartenesse totalmente”.

CM: Invece, riguardo al nuovo album, ci potete anticipare qualcosa? Quali sono le tematiche?
M: “In questo album, ‘Paradiso verticale’, saranno presenti molti ospiti, tra i quali Antonio Aiazzi, Saverio Lanza e Fabrizio Morganti che ci hanno regalato la loro professionalità, ma soprattutto le loro intuizioni, rendendo i pezzi ancora più eterogenei. Le tematiche affrontate derivano direttamente dalle esperienze di vita affrontate, svariando da argomenti più socialmente impegnati, tipo in Libero, a quelli più personali ed intimi”.

CM: Tutti i pezzi in tracklist – tranne la cover dei The Cult – sono in italiano. Vorrei sapere il motivo di questa scelta e se, in futuro, prevedete di scrivere anche pezzi in inglese?
M: “Abbiamo sempre considerato di pari importanza in una canzone sia la parte strumentale che quella testuale, quindi la scelta di scrivere i pezzi in italiano è stata assolutamente naturale. Questo non vuol dire che non ci ha mai accarezzato l’idea di scrivere anche in inglese, soprattutto dopo l’esperienza del video di Rain girato a Londra, dove il rapporto delle persone con la musica è estremamente diverso da quello a cui siamo abituati a vedere noi in Italia. Infatti stiamo valutando l’idea di riscrivere totalmente le canzoni dell’album in inglese, mantenendo però intatto il significato del testo italiano e la cosa non è semplice, vista la differenza totale sia di assonanza che di metrica della lingua italiana da quella inglese”.

CM: Da dove nasce l’ispirazione per le canzoni?
M: “I Marcomale sono un gruppo composto da elementi con gusti musicali diversi ed è per questo motivo che l’attività compositiva di questo album è nata soprattutto in studio con ognuno a proporre una propria idea e svilupparla successivamente tutti insieme. Il percorso non è stato semplicissimo ma crediamo però che rappresenti anche la nostra forza maggiore”.

CM: Un’altra curiosità che avrei è quella di sapere da dove arriva la scelta del nome Marcomale…
M: “Il nome è nato quasi per caso nel periodo in cui abbiamo iniziato a comporre i pezzi dell’album. Ogni volta che qualcuno della band aveva un’intuizione geniale sull’arrangiamento di una canzone c’era sempre chi, con il sorriso a 32 denti, esclamava “tu marchi male!”, una sorta di messaggio in codice fra di noi che significava assoluta approvazione! C’è sembrato naturale a quel punto di chiamarci Marcomale”.

CM: Quali artisti, italiani o stranieri, sono stati per voi un riferimento o fonte di ispirazione?
M: “Come accennato prima, ogni elemento dei Marcomale ha gusti musicali diversi quindi le fonti di ispirazione sono state molteplici. Ma soprattutto, in questo album, abbiamo cercato di dare una nostra impronta ai vari pezzi che non fosse riconducibile in maniera assoluta ad un genere musicale piuttosto che ad un altro!”

CM: L’ultima domanda riguarda la parte live. Quanto è importante per voi? E soprattutto, avete in programma dei concerti in cui potremmo vedervi “in azione”?
M: “Noi pensiamo che la parte live sia fondamentale per ogni artista, per ogni band, sicuramente lo è per noi dove ritroviamo il significato più vero di “fare musica”. Il contatto con il pubblico, osservare le loro reazioni, lo scambio di emozioni che avvengono da entrambi i lati rappresentano il nostro fine ultimo ed il motivo principale per cui suoniamo. Infatti stiamo organizzando, insieme allo staff che ci segue, una serie di concerti di cui avrete notizia a breve!”

Un grande “In bocca al lupo” ai Marcomale per i loro progetti ed un ringraziamento a Martina Roncoroni di Parole & Dintorni.

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