Intervista a Silvia Tancredi: ‘Dopo ‘The Cage’ inizia una nuova avventura’
Cube Magazine ha incontrato Silvia Tancredi, con cui abbiamo parlato del singolo 'The Cage' e della sua nuova avventura all'Accademia dei Folli di Torino.
Cube Magazine ha avuto l’onore di incontrare la bravissima Silvia Tancredi, cantante torinese di grande talento con alle spalle anni di collaborazione con grandi artisti di spicco del panorama italiano e non solo. L’occasione in cui l’abbiamo incontrata è stata quella della presentazione dei docenti dell’Accademia dei Folli di Torino per il prossimo anno, di cui farà parte anche Silvia in qualità di insegnante del laboratorio di Coro Gospel.
Cube Magazine: Buongiorno Silvia, parte ad ottobre una nuova avventura in cui non basterà più saper mostrare solo il talento, ma anche il saperlo individuare e plasmare in giovani futuri artisti… quali sono le tue sensazioni adesso?
Silvia Tancredi: “Sono molto contenta di poter iniziare questa nuova avventura perché molti sono gli stimoli che gli allievi sono in grado di darti. Come sempre ogni situazione nuova è per me un’occasione per mettermi in gioco e cercare di dare il meglio; sono sicura che anche questa volta le soddisfazioni saranno molte”.
CM: All’Accademia insegnerai Canto Gospel in coro, come è nata la tua passione per questo – se così lo possiamo definire – “genere”?
ST: “Sì, certo.. il gospel è un genere vero e proprio, e il mio amore per questa musica è nato diversi anni fa, quasi per gioco, arrivò in Italia il film ‘Sister Act’ e sull’onda dell’entusiasmo per questo film decidemmo di fondare un coro gospel. In realtà credo siano stati decisivi i vinili che si ascoltavano in casa: James Brown, Ray Charles e Aretha Franklin i dischi che mia madre amava di più”.
CM: Oltre ad occuparti di insegnamento, hai recentemente pubblicato anche un nuovo singolo, ‘The Cage’, in cui emerge tutta la tua anima soul. Qual è il messaggio che vuoi lanciare con questo pezzo?
ST: “‘The Cage’ è nato dopo un periodo particolarmente travagliato e come spesso capita le situazioni difficili sono momenti fertili per la creatività. L’idea della gabbia sottolineava bene il mio modo di sentire e vedere il mondo in quel momento e aver fatto confluire le mie emozioni in questa canzone è stato quasi un modo catartico per liberarmene del tutto”.
CM: Un messaggio ben espresso anche dal video, che ti vede protagonista: una sorta di contrapposizione tra l’immensità della città di New York e la limitazione di una gabbia. A proposito della Grande Mela: immagino che non sia un’ambientazione scelta a caso…
ST: “Girare a New York è stata una grande emozione in divenire. La città ben sposava i contrasti evidenziati da ‘The Cage’: la prigione e la libertà, le illusioni e i sogni, il limiti e l’infinito. New York era perfetta per il nostro progetto: è la città dei set per eccellenza ed è la città dove ogni sogno può realizzarsi”.
CM: Il brano è inoltre stato scelto come colonna sonora del film ‘Cam Girl’. Mi interessava sapere se la canzone è nata in funzione del film, oppure se la regista Mirca Viola dopo averla ascoltata ha deciso di inserirla nella pellicola?
ST: “Mirca stava lavorando alla fase finale della costruzione del film ed è stato proprio in quel momento che ho avuto la fortuna di incontrarla. Io nel frattempo stavo registrando il mio nuovo album e Mirca ha ascoltato le tracce in anteprima. La sua scelta è stata poi ‘The Cage’, penso per l’idea della gabbia che bene si sposava con la storia delle quattro ‘Cam Girl'”.
CM: Quando arriverà il nuovo album? Ci puoi dare qualche anticipazione in merito?
ST: “Stiamo lavorando all’uscita del prossimo singolo estratto dal nuovo album. Speriamo che per Settembre potrete ascoltare questa nuova song. Per l’uscita dell’intero disco bisognerà avere ancora un po’ di pazienza”.
CM: Dalla tua tesi di laurea è estratto il saggio ‘La Voce ed il Talent Show’. A proposito di Talent, qual è la tua posizione rispetto a questi format televisivi che monopolizzano sempre di più il mercato discografico?
ST: “Hai proprio centrato il fulcro della situazione, perché infatti oggi i talent show rappresentano un’arma a doppio taglio per il mercato della musica. Se da una parte si creano delle possibilità dall’altra la velocità in cui questo meccanismo fagocita nuovi volti satura il mercato senza creare un vero investimento sulla musica che possa davvero portare nel tempo frutti di qualità”.
CM: Grazie mille Silvia ed in bocca al lupo per tutti i tuoi progetti.
Ringraziamo Silvia Tancredi per la gentilezza ed Anna di Parole & Dintorni per la disponibilità.