Intervista a Marco Selvaggio, ‘The Eternal Dreamer’

Cube Magazine ha incontrato il percussionista Marco Selvaggio, alla presentazione del singolo 'The Eternal Dreamer' che anticipa l'uscita dell'album omonimo.

L’artista percussionista Marco Selvaggio ha pubblicato il 25 ottobre il suo nuovo singolo ‘The Eternal Dreamer‘. ‘The Eternal Dreamer’ è anche il titolo del suo nuovo album che uscirà il 1 dicembre. Noi di Cube Magazine abbiamo avuto modo di intervistarlo e scambiare qualche parola con lui. Ecco che cosa ci ha detto.

Cube Magazine: Ciao Marco, innanzitutto grazie mille per la disponibilità. Il tuo nuovo album ‘The Eternal Dreamer’ uscirà il prossimo 1 dicembre. Che cosa ti ha ispirato nello scrivere e produrre questo album?
Marco Selvaggio: “Tutto è nato nell’aprile 2013 o forse anche molto tempo prima! Ho da sempre avuto la passione per la scrittura. Spesso mi dedico alla scrittura di poesie, riflessioni e racconti. Roba mai pubblicata prima. Una piccola valvola di sfogo personale! Una catarsi! Circa 6 anni fa ho scoperto l’hang per le strade di Roma e da quel momento ho deciso di scrivere dei mie testi ed ho iniziato a comporre, a modo mio. Insieme al mio amico, compositore e chitarrista Giuliano Fondacaro, e spinto da mio padre Filippo Selvaggio (ad oggi uno dei tre produttori esecutivi) sono andato a bussare alle porte della Waterbirds Records di Nica Midulla e Simona Virlinzi. Le due storiche donne musicali catanesi mi hanno accolto a braccia aperte e Simona ha da subito sposato la mia idea di utilizzare l’hang come strumento cardine all’interno di un disco pop e hanno da subito apprezzato le mie canzoni che poi grazie anche ai suggerimenti di Toni Carbone (produttore artistico del disco) sono cresciute e si sono evolute nella giusta direzione. Da quell’incontro, aprile 2013 appunto, è iniziato il progetto ‘The Eternal Dreamer’ che ad oggi devo dire mi rende davvero felice! È il mio sogno realizzato. L’ispirazione è stata semplicemente la mia vita e le mie esperienze personali durante il corso degli anni e durante tutte le persone incontrate nel cammino della mia vita ed in giro per il mondo”.

CM: La realizzazione di questo album ha visto anche la partecipazione e la collaborazione con artisti nazionali e internazionali. Come è stato collaborare con loro?
MS: “Son molto contento dei featuring del mio album. Non potevo chiedere di meglio! Le collaborazioni son nate lentamente e dopo un’accuratissima ricerca di interpreti. Ho ascoltato circa 50 cantanti per ogni canzone… All’incirca un 350 complessivamente e tutti provenienti da diverse parti del mondo. Daniel Martin Moore dall’America, Dan Davidson dei Tupelo Honey dal Canada, Sidsel Ben Semmane che ha preso parte all’Eurovision alcuni anni fa dalla Danimarca, Hazel Tratt dall’Inghilterra, Anne Ducros da Parigi, The Niro come unico italiano e Haydn Cox da Londra. Tutto, in ogni caso, è partito dal mio computer e da quello dei produttori. Insieme a Simona e Nica abbiamo scelto alcuni interpreti che loro già conoscevano ed io ne ho scovati degli altri come Daniel. 
Collaborare con loro mi ha sicuramente arricchito e fatto comprendere anche il diverso modo di lavorare di artisti provenienti da altri paesi. Di certo posso dire che la fortissima e viscerale passione per la musica ci accomuna tutti e l’avere sposato il mio progetto mi ha riempito di gioia”.

CM: A tal proposito, c’è qualche artista Italiano o Internazionale con i quali ti piacerebbe collaborare per un progetto discografico?
MS: “Sicuramente son pienamente soddisfatto delle collaborazione già presenti nel mio disco. Se poi parliamo di altro tipo di collaborazioni mi piacerebbe collaborare con Elisa o i Tiromancino in Italia e con Ben Harper o Damien Rice all’estero. Mai dire mai. I sogni in fin dei conti qualche volta si possono anche raggiungere”.

CM: Facendo un tuffo nel passato, quando e come ti sei avvicinato al mondo della musica?
MS: “Il tuffo nel passato è molto lontano! Mi sono avvicinato grazie a mio padre quando ero davvero piccolo e andavamo in vacanza al mare in estate con i Beatles e gli Inti-illimani in macchina. Ho da sempre ascoltato tantissima musica! Poi in gita scolastica al liceo ho comprato a Pisa il primo tamburo e da lì è iniziato tutto come una sfida, alla ricerca del miglioramento personale accanto a diversi maestri di musica tradizionale africana. Poi ho incontrato l’hang, casualmente, e ho iniziato a trasformare alcuni testi in canzoni ed è iniziato un altro tipo di cammino che mi ha portato oggi a comporre e scrivere gran parte del mio album ‘The Eternal Dreamer’”.

CM: Ci sono degli obiettivi che ti eri posto e che sei riuscito a realizzare? Quali sono i tuoi obiettivi futuri?
MS: “L’obiettivo posto tempo addietro e realizzato è proprio il mio album ‘The Eternal Dreamer’ e devo dire che non posso ritenermi più soddisfatto di così! È un sogno realizzato ed il disco anche graficamente grazie all’artista Valentina Indelicato è venuto su in maniera incedibile. Obiettivi futuri? Mi piacerebbe inserire grazie anche all’editrice musicale del mio album Simona Virlinzi le canzoni in spot pubblicitari o film. Al tempo stesso penserò molto ai live per questo 2015 che è già alle porte iniziando proprio dalla mia città con la presentazione dell’album giorno 11 dicembre al Centro ZO di Catania”.

CM: Tornando a ‘The Eternal Dreamer’ potresti spiegarci il perchè della scelta di questo titolo?
MS: “I’m gonna be beautiful, when you look at me, I’m gonna be beautiful, an eternal dreamer you will see” ‘The Eternal Dreamer’ è la canzone che rappresenta pienamente l’album e me stesso. È una di quelle canzoni che forse si scrivono una volta sola nella vita. Ha con sé la carica di un sognatore che guarda in cielo con i piedi per terra. Sa bene che gli potrà cadere un giorno il mondo addosso ma ha la forza di non cadere mai sulle proprie ginocchia per andare verso l’amore incondizionato e per il raggiungimento del suo sogno. L’arrangiamento è molto delicato e l’hang appare e scompare tra le calde note della voce di Daniel. Lui l’ho conosciuto online e mi ha subito colpito per la particolarità della sua voce! Calda, soffice, dolce ma anche nostalgica e malinconica! Le sensazioni che maggiormente mi appartengono! Ho scritto musica e testi di “The Eternal Dreamer” circa un anno fa e credo che Daniel Martin Moore abbia interpretato la canzone in maniera incredibile. Devo dire che son legato a The Eternal Dreamer in maniera incredibile, in modo quasi viscerale, così come alla mia Sicilia”.

CM: In tutta la tua carriera di artista, quali sono gli insegnamenti più importanti che hai ricevuto in base alla tua esperienza e quali sono i consigli che desideri dare a chi vuole intraprendere questa strada?
MS: “La musica non dà da mangiare. La musica è passione e vita. Ma senza il sudore non si arriva da nessuna parte. Io vorrei dire a chi legge che gli sforzi ripagano ma che non sempre è così. Se si vuole fare questo è bene sempre avere una strada parallela da percorrere perché i tempi non sono felici. Ma la musica porta in ogni caso felicità. Quindi non bisogna mai mollare. Credere nei propri sogni anche perché le cose più belle non si scoprono se e quando si arriva, ma proprio durante il cammino. Ho conosciuto tanta di quella gente e visto così tanti luoghi diversi che per quanto mi riguarda è già tutto stupendo”.

CM: Grazie al tuo talento hai avuto la possibilità di esibirti live in diverse città Italiane e Internazionali. Quali sono le città o comunque i concerti dei quali hai ricordi maggiori e più particolari?
MS: “Sicuramente il Teatro Massimo Vincenzo Bellini della mia città, Catania! È stato incredibile suonare su quel palco e avere di fronte a me tantissima gente in religioso silenzio; non per niente è soprannominato il tempio della musica. Vienna è un’altra città alla quale son molto legato ed in cui ho suonato per ben tre anni di fila al Busker Festival, una città in cui il pubblico mi ha accolto a braccia aperte e in cui ho stretto molte amicizie con diversi artisti di varie discipline. E poi c’è Bratislava in cui ho lasciato diversi amici, così come Roma e Genova in cui ho suonato in teatro. Ho amici un po’ ovunque e tanti ricordi diversi”.

CM: C’è qualche città in particolare che è diciamo nella tua “lista dei desideri” nella quale ti piacerebbe esibirti?
MS: “Mi piacerebbe esibirmi dove non son mai stato. Oltreoceano sicuramente. Mi piace vedere sempre posti nuovi e diversi. New York credo sia un posto in cui potrebbero nascere tante belle cose così come Tokyo dove son già stato ma non a suonare. Mi piacerebbe inoltre visitare San Pietroburgo e suonare a Praga che tanto adoro. Staremo a vedere! In fin dei conti è iniziato tutto adesso”.

CM: Per te cosa è fondamentale comunicare al tuo pubblico?
MS: “Credo sia bello comunicare la mia passione per la musica e per le mie canzoni. Parlare e magari confrontarmi con il pubblico per capire anche i loro pensieri e la loro criticità. Son molto duro con me stesso e questo mi aiuta sempre”.

CM: Nella tua carriera hai avuto modo di lavorare anche in vari teatri e in vari spettacoli di danza. In questi spettacoli quindi si lavora con artisti di altre discipline quali danza, recitazione ecc. Secondo te questo ti ha dato la possibilità di conoscere le diverse particolarità dell’arte? Che cosa hai imparato maggiormente in base a questa esperienza?
MS: “Ho imparato che si possono fare grandi cose unendo le forze. Le sinergie nell’arte son tutto. Con la danza mi son divertito parecchio. Una volta ho suonato per la Compagnia Zappalà Danza ed il tutto in uno spettacolo pseudo improvvisato o tale in cui mi son divertito moltissimo… la sintonia con i danzatori è stata perfetta. In teatro è stato bellissimo suonare curando la colonna sonora dal vivo di alcuni spettacoli. Sono discipline e ambienti diversi ma strettamente connessi”.

CM: Ultima domanda: ci potresti svelare quali sono i tuoi prossimi progetti in campo musicale?
MS: “L’album è il progetto futuro! In fin dei conti deve ancora uscire e devo fare i conti con tutto ciò che porterà! Non vedo l’ora di suonarlo dal vivo. Al tempo stesso non mi tirerò indietro di fronte alle nuove collaborazioni che mi si presenteranno davanti. Son sempre attivo e pronto a registrare e suonare. La musica è la mia sana droga”.

Ringraziamo Marco Selvaggio per la disponibilità e Tatiana Lo Faro di Parole e Dintorni.

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