Intervista a Gianluca Chiaradia, un cantautore ‘Seriamente Ironico’
Cube Magazine ha incontrato il giovane cantautore veneto Gianluca Chiaradia, che ci ha parlato del suo disco d'esordio 'Seriamente Ironico'.
Gianluca Chiaradia è un giovane cantautore veneto, che abbiamo incontrato in occasione della presentazione del suo disco d’esordio ‘Seriamente Ironico‘, maturato in tre anni di duro lavoro introspettivo. In radio, l’album è stato anticipato dal singolo ‘Tutto Al Caso‘. Ma conosciamo meglio questo giovane con tanti sogni nel cassetto..
Cube Magazine: Gianluca Chiaradia si descrive come un carattere introspettivo. Eppure c’è la voglia di fare musica, di ricevere delle attenzioni, come credi che questi due aspetti, parzialmente opposti, possano coesistere? E in che modo coesistono nella tua persona?
Gianluca Chiaradia: “Il processo che porta a scrivere una canzone, a dipingere un quadro o a qualunque altra forma artistica, nasce da un’urgenza interiore, si fa per se stessi. La molla che fa scattare la voglia di farsi ascoltare da qualcuno in un secondo momento, è il divertimento e un qualche desiderio di condivisione”.
CM: In tutti i brani c’è una forte e piacevole presenza di strumenti acustici. Quando e da cosa deriva questa tua passione?
GC: “Dalla musica folk e country di cui sono ghiotto. ‘Blood on the tracks’ di Dylan, ‘Train a comin’ di Steve Earle, ‘Blu di Genova’ di Beppe Gambetta sono stati dischi che ho ascoltato molto nel periodo che ha preceduto il disco”.
CM: Credi che questo stile musicale, molto semplice, ritmato, costruito più da un ricercato mix di parole e voce possa funzionare più che altre musiche remixate o altamente modificate?
GC: “Ci sono molte scuole di pensiero in merito, ognuno ha il suo metodo. Come dice Sorrentino in un suo bellissimo libro: ‘Hanno tutti ragione’”.
CM: La tua voce richiama a primo impatto quella del talentuoso Francesco Renga. E’ lui stesso fonte di ispirazione per te? Quale altro artista/band rappresenta un idolo o un modello per te?
GC: “È un artista che rispetto, ma non l’ho mai ascoltato. Ogni ascoltatore percepisce la voce in modo diverso. Mi ritengo “figlio” della musica americana/anglosassone, i miei riferimenti sono Bob Dylan, gli Stones, Elvis e tutti grandi del rock”.
CM: Gianluca Chiaradia, 22 anni, giovanissimo. Cosa ha fatto parte del tuo cammino prima di arrivare fin qui?
GC: “Tanti vinili e tanta passione. Prima di essere musicista mi sento musicofilo, adoro la ricerca e sento fortemente il senso di appartenenza a un’umanità musicale cui vorrei dare un mio, seppur piccolissimo, contributo. I dischi, meglio se gli iconici vinili, sono testimonianza e anche eredità del momento storico in cui sono nati”.
CM: Quale ritieni che sia il principale obiettivo della tua musica?
GC: “Divertirsi. La lingua inglese in questo senso è più adatta rispetto alla nostra perché “to play” è inteso sia come suonare che come giocare”.
CM: Al giorno d’oggi i cantautori sono molto ricercati e preziosi. Molti di loro rimangono nell’ombra di grandi cantanti, cosa ti ha fatto “uscire dal tuo guscio” e salire sul palco?
GC: “Il divertimento. Poi ho la speranza, e forse anche un po’ di presunzione, di aver qualcosa da dire”.
CM: Parlando un po’ rivolto al futuro, cosa stai preparando per i prossimi mesi? Ti esibirai dal vivo?
GC: “Sono al lavoro su pezzi nuovi e ovviamente su concerti di cui potete leggere sul mio sito www.gianlucachiaradia.it o sulla mia pagina facebook”.
CM: Ti piacerebbe collaborare con qualcuno/a che attualmente è sotto i riflettori?
GC: “Beppe Gambetta, Iron and Wine, Damien Jurado”.
CM: Ti piacerebbe rappresentare l’Italia all’Eurovision se ne avessi la possibilità?
GC: “Mai dire mai!”
Un grande “In Bocca al Lupo” a Gianluca per i suoi progetti ed un ringraziamento particolare a Sara Bricchi di Parole & Dintorni per la disponibilità.