Il Diritto Di Uccidere: al cinema l’ultimo film con Alan Rickman – recensione
È al cinema Il Diritto Di Uccidere, thriller sulla guerra contemporanea con Helen Mirren e Alan Rickman. Scopri trama, recensione e trailer.
Il Diritto Di Uccidere è un thriller avvincente che racconta senza remore i retroscena della guerra contemporanea. Il film, con un cast formidabile tra cui Helen Mirren, Aaron Paul e il compianto Alan Rickman e con la regia del premio Oscar Gavin Hood, sarà nei cinema italiani giovedì 25 agosto 2016.
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Il Diritto Di Uccidere: trama
Un gruppo di terroristi viene messo sotto attacco in territorio kenyano da una squadra di militari antiterrorismo comandati a distanza dal colonnello Powell. I militari hanno il compito di catturare una cittadina inglese che si è convertita al fondamentalismo islamico di Al Shaabab rinnegando il proprio Paese. L’esercito attraverso l’uso di droni viene a scoprire che i terroristi hanno un terribile piano e dunque è urgente fermarli con ogni mezzo. Ma i vertici del comando non intendono prendersi la responsabilità di un attacco letale e di ciò che ne potrebbe conseguire politicamente ed anche nei confronti dei civili.
Il Diritto Di Uccidere: Recensione
Il film, che assume in certi momenti la forma di rappresentazione teatrale, tratta un argomento molto difficile, quello della lotta al terrorismo e lo presenta sotto diversi punti di vista: l’eroismo dei riservisti, gli errori degli amministratori e dei funzionari, il dramma umano di chi fa la guerra come se fosse un videogame, il dilemma morale. La storia si sviluppa in maniera totalmente classica, pur se il regista si riserva l’utilizzo di alcune tecnologie contemporanee come la moltiplicazione degli schermi e dei dispositivi o la prospettiva data dall’uso dei droni. Lo scopo è comunque quello di coinvolgere lo spettatore e di instillargli la sensazione di disagio di fronte al dubbio morale che scorre lungo il tessuto narrativo del film, anche grazie alle interpretazioni impeccabili di Alan Rickman e Helen Mirren. L’unica pecca del film sta nel finale che sporca l’equilibrio di una struttura narrativa e di dialogo fin lì esemplare.