Grande successo per i due concerti dei Muse a Torino: recensione
Recensione e gallery del concerto dei Muse sabato 28 giugno nella seconda tappa a Torino del 'The Unsustainable Tour'.
TORINO – Fantasmagorico. Questo è l’aggettivo più consono per descrivervi lo show dei Muse. La seconda data torinese del ‘The Unsustainable Tour‘, ha regalato un altro colpo memorabile per lo Stadio Olimpico, che sta diventando in questa estate un vero e proprio tempio del rock.
Intanto partiamo dalla scenografia, che propone lo skyline di una grande metropoli, sovrastato da sei grandi ciminiere. Il palco propone la classica passerella che raggiunge quasi il centro dello stadio, dove è presente un secondo piccolo stage, su cui Matthew si esibirà a lungo per la gioia dei fan. La coreografia non delude, ogni brano è “sceneggiato” con attori o proiezioni, che trasformano il concerto in un lunghissimo videoclip. Le sorprese sono continue, ampio è il ricorso alle “palle di fuoco” che vengono sputate dalle sei ciminiere.
Matthew, Chris e Dominic sono carichi e alle 21.10, non appena il sole ha lasciato spazio alle prime ombre della sera partono in quarta. Suoneranno per quasi due ore e mezza, regalando al pubblico 27 brani del loro ricco repertorio.
In questo lungo spettacolo, vogliamo sottolineare alcuni momenti, come per esempio la lunga intro di ‘Knight of Cydonia’, in cui un attore impersona un vecchio milionario che muore sul palco, inondando il pubblico di banconote coniate direttamente dalla band. Il tutto al suono dell’armonica di Chris. Al termine è un’esplosione di coriandoli e fuochi con il brano, che seppure sia fuori dal target della band è diventato un vero e proprio cult. Bellissima anche ‘Guilding Light’, che ha portato nell’arena una grande mongolfiera a forma di lampadina, appesa alla quale una ballerina acrobata volteggiava leggiadra, mentre la band si esibiva sul palchetto in mezzo al pubblico delirante.
Non sono mancate le cover, come ‘Dracula Mountain’ e ‘Feeling good’, che si sono perfettamente integrate in uno show dai grandissimi contenuti.
Se non rischiassimo di apparire irriverenti è apparso un crescendo rossiniano, che con il passare del tempo aggiungeva, via via sempre più emozione e vibrazioni. Fino ad arrivare al bis, che ha concluso la serata con ‘Uprising’ e ‘Starlight’. Mentre il pubblico è in preda all’emozione, i tre scendono dal palco e si allontanano nella notte torinese a bordo di macchine blindate, verso il relax, in attesa di infiammare anche l’Olimpico di Roma il prossimo 6 luglio.
Tutto è stato perfetto, forse il suono è apparso un pò “piatto”, ma la pecca crediamo sia da imputare al regolamento comunale, che impone non più di 102 decibel registrati nella casa più vicina allo stadio. Normale che siano stati proprio i bassi ad essere limitati, per evitare multe salatissime.
Un’ultima citazione spetta alle due band che hanno aperto la serata: gli italianissimi Calibro 35 e gli scozzesi Biffy Clyro, che hanno regalato spettacolo nello spettacolo.