Florence recensione del film con Meryl Streep e Hugh Grant
Florence recensione. Scopri trama, trailer, recensione del film diretto da Stephen Frears con Meryl Streep e Hugh Grant.
Florence è il film diretto da Stephen Frears con protagonisti Meryl Streep, Hugh Grant, Simon Helberg, Rebecca Ferguson, Nina Arianda. Il film narra la strana carriera della ricchissima Florence Foster Jenkins, che tentò di diventare una grande cantante senza rendersi conto di non avere talento. Di seguito trama, recensione e trailer. SCOPRI LE ALTRE USCITE NELLE SALE DEL MESE
Florence trama
Il film di Stephen Frears racconta l’ultimo anno di vita dell’artista americana Florence Foster Jenkins, una ricca erediteria di inizio ‘900 con un grande amore per la musica, passata alla storia come la peggiore cantante lirica di sempre. Florence si è sposata con un matrimonio combinato con Frank Thornton Jenkins, con cui scappa a Philadelphia, dove insegna pianoforte. Ma poi si separa dal marito e smette di insegnare a causa della sifilide. Alla morte del padre riceve una grossa eredità e incontra l’attore St. Clair Bayfield, che la spinge a riprendere in mano il suo grande sogno: diventare una cantante. Florence ora ha settantacinque anni, ma continua ad esibirsi per gli amici nonostante l’età e lo stadio avanzato della malattia con cui da 50 anni convive. GUARDA IL FILM IN STREAMING
Florence recensione
Il regista non racconta solo la Florence cantante, ma una donna in tutta la sua pienezza: moglie, madre di un figlio mai avuto, la combattente coraggiosa fino all’ultimo acuto. Meryl Streep è il valore aggiunto di questo film, una grande attrice che ha dato vita a questo personaggio in tutte le sue sfaccettature: una sopravvissuta a un matrimonio combinato, a una malattia ereditata dall’ex consorte, alla solitudine all’incoscienza della propria mediocrità vocale, ai tradimenti del compagno. Al fianco di Meryl Streep ci sono Hugh Grant e Simon Helberg, con i quali è evidente una sintonia armoniosa. Il personaggio di Hugh Grant sublima il ridicolo riuscendo a trasformare la mediocrità in sentimento e insieme alla visione del regista ci rende amabile il suo personaggio.