Cotignola si racconta attraverso i muri e la street art (foto)
Prosegue a Cotignola il progetto Dal Passato Al Paesaggio che continua piano piano a caratterizzare sempre di più i muri e le facciate degli edifici del paese.
Prosegue a Cotignola il progetto Dal Passato Al Paesaggio, che continua piano piano a caratterizzare sempre di più i muri e le facciate degli edifici del paese che non è un semplice percorso per migliorare il decoro urbano attraverso la street art, come spiega l’assessore alla Cultura Federico Settembrini:
Dietro ogni murale c’è una storia del paese, per il paese. Crediamo che ogni opera debba avere un forte legame con il luogo, per questo gli artisti stessi, quando vengono qua, lavorano a stretto contatto con le persone e vivono un’esperienza che è prima di tutto uno scambio di conoscenze e un racconto di ospitalità e rapporti umani: non ci sono opere calate dall’alto. Sono questi gli elementi che stanno guidando il percorso.
Signora K e James Kalinda hanno terminato le loro opere in via Pascoli e corso Sforza e ad oggi le opere di street art realizzate sono sette. I due artisti in occasione di Saluti da Cotignyork, hanno realizzato la rappresentazione di due figure emblematiche della storia rinascimentale di Cotignola: Muzio Attendolo Sforza, feroce condottiero e capostipite della dinastia Sforza, e la compagna Lucia degli Attendoli i nonni di Francesco Sforza primo Duca di Milano.
Il progetto è partito da una vecchia e malandata cabina Enel, trasformata dagli artisti del Collettivo Fx in Distributore non automatico di Coraggio, per raccontare il valore di alcuni cotignolesi (e non) dimostrato durante la Seconda guerra mondiale. Si è poi proseguito nel luglio 2014 quando, in occasione dell’Arena delle balle di paglia, l’artista madrileno Gonzalo Borondo ha lasciato a Cotignola un dipinto che raffigura due volti, in un manufatto di cemento del Canale emiliano romagnolo, ora quasi mimetizzato con la vegetazione del fiume.
Nel mese di novembre 2015, infine, in occasione di un progetto intitolato Dietro ogni matto c’è un villaggio, portato avanti anche in questo caso dal Collettivo Fx e da Massimiliano Fabbri, due murales sono stati dedicati a Gori e La Flèma, cotignolesi che si sono distinti in quanto a goliardia e folklore nella prima metà del ’900. Inoltre, in concomitanza con Cotignyork, è stato dipinto un ulteriore murale da Marina Girardi e Rocco Lombardi, sempre in via Matteotti, che raffigura una scena della Segavecchia in tempi di guerra.