Al Manzoni Amiri Baraka tra Jazz Blues e poesia
Per il nuovo appuntamento con 'Aperitivo In Concerto' al Teatro Manzoni di Milano si è esibito Amiri Bakara.
Amiri Baraka ha studiato alla Rutgers University (l’Università statale del New Jersey), alla Columbia e alla Howard University, pur senza laurearsi.
Nel 1967 tuttavia divenne lecturer nella San Francisco State University e nel 1984 ebbe un incarico di professore cattedratico nella Rutgers University. Scrittore, poeta, saggista, drammaturgo e musicista, ha pubblicato numerosi libri di poesia, saggi, racconti e dischi. Ha fondato nel 1964, la Black Arts Repertory Theatre/School (BART/S).
In seguito alla morte di Malcom X, avvenuta nel 1965, si è convertito all’Islam, cambiando nome: separatosi dalla prima moglie, si è trasferito ad Harlem. È stato leader dell’organizzazione musulmana Kawaida fino alla sua “conversione” al marxismo, avvenuta negli anni sessanta.
Al Teatro Manzoni per l’aperitivo in concerto, a sostenere i testi cantati, recitati , pronunciati , uralti e drammaticamente bisbigliati di Amiri Baraka the Word Music, un gruppo formato da alcuni tra i più significativi esponenti dell’improvvisazione afro-americana contemporanea Renè McLean sassofono contralto, figlio di un genio dell’hard hop più avanzato come il leggendario sassofonista Jakie Mclean, D.D. Jakson al pianoforte,di rado presente sulle scene italiane, già collaboratore di David Murray e di Billy Bang, Calvin Jones al contrabbasso, più volte a fianco di musicisti come Greg Osby e Pheeroan akLaff batteria, strumentista egregio e creativo, a lungo con artisti quali Leo Smith, Oliver Lake, Yosuke Yamashita.
Afferma David Jauss:
“Se vogliamo capire pienamente la poesia dei nostri tempi, dobbiamo cercare di capire perchè essa si sia così frequentemente rivolta al jazz come fonte di ispirazione”.