Paul McCartney: ‘Yoko Ono non ha distrutto i Beatles’

Nonostante molti fans pensino il contrario, Paul McCartney ha dichiarato che non è stato l'insidiarsi di Yoko Ono a decidere la fine dei Beatles.

Nonostante molti fans pensino il contrario, Paul McCartney ha dichiarato che non è stato l’insidiarsi di Yoko Ono a decidere la fine dei Beatles.
L’artista è stato intervistato ieri da David Frost (l’intervista integrale andrà in onda a novembre), ed è corso in difesa della compagna di John Lennon, affermando fermamente che non è stata quella la ragione per cui  i memebri dei Beatles hanno deciso di prendere strade differenti.
A scriverlo è il Guardian, che ha visionato alcuni estratti dell’intervista esclusiva, in cui McCartney si confessa ed ammette che non vedeva di buon occhio la presenza della donna durante le sessioni di registrazione del gruppo, ma che in ogni caso non vuole colpevolizzarla per quello che è successo dopo.

Anzi, McCartney ha detto che secondo lui, senza il supporto di Yoko Ono, molti dei capolavori dei Beatles, quali ‘Imagine’, probabilmente non avrebbero mai visto la luce:

“Non credo che l’avrebbe scritta senza Yoko, non la si può incolpare di nulla. Quando è entrata nella sua vita, parte del suo fascino era quel suo lato sperimentale, il suo modo di vedere le cose, gli ha mostrato un altro modo di vivere che per lui era molto affascinante. Per John era giunto il momento di andarsene, in un modo o nell’altro l’avrebbe fatto comunque”.

Tuttavia, l’ex Beatle lancia alcune accuse verso il manager Allen Klein, che succedette Brian Epstein dopo la sua morte, avvenuta nel 1967.
L’intervista integrale andrà in onda sul network Al Jazeeera English il prossimo mese, come parte del programma di Frost, che inizierà ufficialmente il prossimo 6 Novembre.

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