Intervista ad Andrea Di Cesare: ‘Con il violino vi racconto il mio Big Bang’
Andrea Di Cesare, violinista originario di Roma, ha appena lanciato il suo disco solista 'Big Bang' al quale hanno collaborato anche Niccolò Fabi e Paola Turci.
Andrea di Cesare è un violinista romano, che – nonostante la giovane età – ha alle spalle un curriculum invidiabile che annovera importanti collaborazioni con alcuni dei cantautori più apprezzati della scena musicale italiana (tra i tanti Renato Zero, Carmen Consoli, Niccolò Fabi e Max Gazzè). Dopo una prima esperienza a due con il batterista Puccio Panettieri, Andrea ha deciso di lanciare la sua carriera solista con l’album ‘Big Bang’, composto da una set list di 9 brani strumentali inediti, impreziosita dalla rivisitazione di due successi italiani interpretati dagli stessi autori: Paola Turci e Niccolò Fabi. Una visione originale dello strumento del violino, che nelle tracce del disco unisce timbri classici a suoni più pop-rock, grazie anche all’utilizzo dell’effettistica.
Lo abbiamo incontrato qualche giorno fa, e gli abbiamo fatto qualche domanda..
D: Ciao Andrea, innanzitutto grazie per la tua disponibilità. Il tuo percorso artistico, nonostante la tua giovane età, è davvero molto ricco. Ma, riprendendo il titolo del tuo disco, quando è avvenuto il tuo ‘Big Bang’?
Andrea Di Cesare: “Il mio “Big Bang” è avvenuto nella pancia di mia madre. Ho sempre ascoltato musica perché mio padre è pianista e ha collaborato con grandissimi musicisti tra i quali anche diversi violinisti. Le frequenze e gli stimoli musicali non sono mai mancati”.
D: Perché la scelta di questo titolo per il tuo debutto solista?
AdC: “Ho scelto questo titolo perché quest’album è una esplosione di idee e di energia, una scintilla che segna un nuovo percorso e una nuova gamma espressiva per uno strumento ancora troppo legato alla visione classica”.
D: Nel disco compaiono due collaborazioni illustri, quella con Paola Turci e con Niccolò Fabi. Ci spieghi come è nata l’idea di inserire questi due pezzi nel disco?
AdC: “L’idea nasce dal mio percorso musicale che mi ha portato a voler accompagnare, da solo, i cantautori. In particolare mi faceva piacere che nel mio primo disco ci fossero due artisti importanti e significativi con cui ho condiviso momenti di gioia e di musica”.
D: Il tuo approccio al violino è tutt’altro che classico. Come è partita l’idea di modificarne il suono con l’effettistica?
AdC: “La mia personale esigenza è cercare costantemente una sonorità diversa da quella classica o jazzistica del violino, anche attraverso la tecnologia”.
D: Hai iniziato a suonare il violino davvero giovanissimo (n.d.r. Andrea aveva solo 5 anni). Cosa ti ha più colpito di questo strumento? E’ stato un colpo di fulmine, oppure è una passione che si è sviluppata con il tempo?
AdC: “È stata la voce del violino che mi arrivava dritta al cuore. E’ stato un colpo di fulmine, un vero “Big Bang”.
D: Il 2013 è stata un’annata davvero d’oro per la tua carriera. Qual è l’esperienza che ricordi con più piacere?
AdC; “È stato un anno intenso e importante, è vero. Ma l’esperienza più forte è stata la nascita di mio figlio Christopher”.
D: Cosa riserva il tuo futuro?
AdC: “Tante novità non ancora espresse…questo è l’inizio!”
Un ringraziamento ad Andrea Di Cesare per la gentilezza e a Mario Vittoria per la disponibilità.