Matt Bomer incontra i fan al Giffoni 2014 – foto
Al Giffoni Film Festival 2014 Matt Bomer incontra i fan e parla del finale di White Collar. Guarda le foto.
Matt Bomer spalanca gli occhi, quasi incredulo, entrando nella Sala Sordi della Cittadella del Cinema del Giffoni Experience per il primo Meet & Greet della 44esima edizione. Una mare di ragazzi coloratissimi che lo accolgono con entusiasmo e non fanno che domandargli del suo ruolo in ‘The Normal Heart’, titolo HBO per il quale ha ricevuto la candidatura agli Emmy Awards.
È stato un ruolo difficile da affrontare – risponde a chi dalla platea lo ‘interroga’ sul mestiere dell’attore –ho cercato di tirare fuori tutta la voglia di vivere del personaggio, in maniera sempre più forte via via che la sua personale situazione si faceva dura”. Un ruolo che lo ha fisicamente provato: “Mi sono preparato a lungo perché volevo che il personaggio venisse fuori così come pensato dagli autori. Più mi calavo nel personaggio più perdevo peso, immedesimandomi nelle sue difficoltà. E grazie all’affinità che si è venuta a creare con il protagonista ogni scena è venuta meglio della precedente.
Una carriera decisamente versatile quella di Bomer: se nel suo passato di attore c’è una storia difficile come quella di ‘The Normal Heart’, nell’immediato futuro c’è il sequel di ‘Magic Mike’ (“Sono entusiasta di tornare a lavorare ancora con quel cast”) e un titolo perfettamente in linea con il target di Giffoni, ‘B.O.O. (Bureau of Otherworldly Operations)’, film d’animazione della DreamWork in uscita negli USA nel giugno 2015 che lo vede al fianco di Melissa McCarty. Tranchant invece sulle voci che sono circolate sul suo nome come della trasposizione cinematografica di 50 Sfumature di Grigio. A chi gli confessa di aver letto il libro pensando che fosse un ruolo perfetto per lui risponde cortesemente, ma anche piuttosto fermo: “Onestamente non ho letto il libro, so che è stato molto dibattuto e sono lusingato che si sia pensato a me per quel ruolo, ma di fatto non so di cosa si stia parlando”, lasciando intendere di non aver ricevuto ancora contatti. Intanto, molti i progetti per la tv: proprio in questo periodo Matt sta terminando le riprese della sesta e ultima stagione di White Collar.
Mancano appena due settimane prima della fine delle riprese – ha detto – certo che ‘White Collar’ mi mancherà: ormai sul set siamo una famiglia, ma tutte le cose belle finiscono.
Su come sarà il series finale Bomer ha assicurato “sconvolgente”:
Sarà denso e risolutivo. Mi ero fatto un’idea di come dovesse finire e sono contento perché gli autori hanno accolto le mie idee. Sarà un finale sconvolgente per alcuni versi, ma credo che sia un bene essere emozionati e commossi dal finale.
Ha confessato, poi, che un ritorno nel cast di Glee, che lo ha già visto guest star – e di cui domani arriva la protagonista Lea Michele – gli piacerebbe, ma nel frattempo lavora a un documentario sulle condizioni e le discriminazioni dei gay in Russia.
Sono assolutamente convinto che la crescita dei ruoli gay al cinema e in tv possa aiutare le persone a sentirsi meno sole, sempre che non vengano stereotipati: l’importante è che i personaggi siano scritti, pensati e interpretati bene, per farne prima di tutto degli esseri umani credibili. Come attore sento la responsabilità di rappresentare credibilmente quelle che sono ‘persone’, che hanno tra le loro tante caratteristiche quella di essere gay. Ma non è questo che le definisce come esseri umani.
I ragazzi applaudono e Bomer li saluta con un caloroso, e anche emozionato, “Be Different!” il tema del Giffoni 2014 è perfetto per chiudere la prima parte della giornata di Matt Bomer alla Cittadella del Cinema e segna anche l’esordio dell’incontro con i giornalisti.
Be Different? Davvero un bel tema. È una gran cosa insegnare ai ragazzi ad essere diversi. Mi viene in mente una citazione di Oscar Wilde ‘Sii te stesso perché tuttigli altri sono già occupati. Mi piace che qui a Giffoni sia enfatizzata la condivisione del valore dell’essere unici.
Unici come poteva essere Marcello Mastroianni, cui Bomer ammette di essersi ispirato nello stile anche per interpretare il personaggio di Simon in White Collar. Unica anche la sua impressione su Giffoni e i ragazzi delle giurie Generator, che ha poi incontrato in Sala Truffaut:
Sono incredulo e nello stesso tempo grato per l’accoglienza: non sapevo cosa aspettarmi venendo qui, ma non pensavo di essere così popolare anche qui. Mi sono davvero commosso.